Infiammazione cronica di basso grado (1° parte)
L’infiammazione è una risposta essenziale per il nostro organismo che ha la duplice funzione di eliminare stimoli dannosi e lesivi e di riparare i tessuti. Pensiamo ad esempio all’infiammazione che si verifica a livello della nostra gola quando prendiamo un raffreddore: la risposta infiammatoria che percepiamo con il bruciore e l’arrossamento serve ad eliminare il virus che ci ha infettati. Oppure pensiamo a cosa succede quando cadiamo e ci feriamo. Anche in questo caso attorno alla ferita inizialmente noteremo una parte arrossata e gonfia: il nostro corpo sta mettendo in atto ciò che serve a riparare il tessuto danneggiato.
In questi casi l’infiammazione è di breve durata e si risolve spontaneamente.
L’infiammazione cronica di basso grado di cui parliamo oggi invece non è una risposta utile per il nostro organismo, ma è una condizione spesso asintomatica o poco sintomatica e generalizzata che non serve ad eliminare una causa lesiva. È invece il modo con cui il nostro corpo reagisce all’esposizione a tossine (interne ed esterne), cibo scadente, allergeni e alterazioni del microbioma (disbiosi).
Immaginiamoci di accendere un piccolo fuoco, molto piccolo e non pericoloso per nessuno, ma che produce molto fumo in un appartamento con un sistema di allarme antincendio. Il sistema antincendio continuerà a scattare anche se non siamo in presenza di un incendio vero e proprio. Ecco questo è quello che accade nel nostro corpo con l’infiammazione cronica di basso grado. Non siamo in presenza di un’infiammazione conclamata con i classici sintomi di dolore, rossore, gonfiore e calore, ma avremo una condizione nella quale tossine, allergeni e altre cause che vedremo poi nel dettaglio provocano un’infiammazione subdola, leggera ma comunque estremamente dannosa.
È ormai evidente che molte delle patologie più diffuse come diabete, demenza senile, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni e osteoporosi, ma anche eczema, PCOS, acne hanno come causa scatenante un processo infiammatorio.
Tre Cause di infiammazione
-
I batteri del tuo intestino: già Ippocrate più di due millenni fa aveva intuito che il benessere dell’intestino è cruciale per la salute. Egli affermava che “Tutte le malattie hanno origine dall’intestino” e possiamo dire che aveva davvero ragione. Nell’intestino risiedono circa 100.000 miliardi di cellule batteriche, un numero che è 10 volte superiore a quello delle cellule “umane” del nostro corpo. Nell’intestino inoltre è presente una parte importante del sistema immunitario. Il motivo è semplice: il nostro tratto gastro-intestinale viene a contatto ogni giorno con il mondo esterno tramite il cibo. Le alterazioni dell’equilibrio e della composizione della flora batterica intestinale (disbiosi) possono interferire con il funzionamento del sistema immunitario, generando una risposta infiammatoria.
-
Permeabilità della barriera intestinale e endotossiemia: l’intestino ha la funzione di permettere l’assorbimento delle sostanze utili all’organismo e di eliminare gli scarti tramite le feci. La disbiosi di cui abbiamo parlato è una delle cause dell’alterazione della permeabilità intestinale. Pensiamo ad un setaccio le cui maglie vengano danneggiate: non sarà più in grado di filtrare e trattenere correttamente ciò che contiene, ma anche particelle più grosse sfuggiranno alle maglie. Lo stesso accade nella sindrome dell’intestino permeabile detta anche Leaky Gut sindrome. Le molecole che sfuggono al setaccio passano nel circolo sanguigno e vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario, determinando una risposta infiammatoria. Tra queste molecole ci sono i lipopolisaccaridi (LPS), ovvero componenti della membrana dei batteri Gram Negativi presenti nell’intestino. La presenza di LPS nel sangue determina una condizione detta endotossiemia, che sembra essere una delle cause principali di infiammazione cronica.
-
Dieta, cibi industriali e insulino-resistenza: i cibi processati ricchi di amidi e zuccheri determinano repentini innalzamenti dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia). Ad ogni picco di glicemia, corrisponde un rilascio di insulina, l’ormone che nel nostro corpo serve a ridurre il glucosio nel sangue. Se i picchi di glicemia sono continui e il livello di insulina sono costantemente elevati, il nostro corpo, o per meglio dire gli organi bersaglio dell’insulina (fegato, muscolo e tessuto adiposo) diventeranno via via insensibili a questo ormone ovvero smetteranno di ubbidire al comando “assorbi lo zucchero dal sangue” e lasceranno sempre maggiori quantità di glucosio circolante. Alti livelli di glucosio e di insulina generano infiammazione. Inoltre alti livelli di insulina fanno proliferare gli adipociti (ovvero le cellule predisposte ad accumulare grasso). Gli adipociti in eccesso e in particolare quelli che si accumulano sulla pancia producono molecole (citochine) che stimolano l’infiammazione.
Ora che sappiamo cosa è l’infiammazione cronica di basso grado e da cosa è causata, possiamo scoprire cosa provoca e come fare a ridurla…